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PERCHE’ IL BONSAI SI E’ AMMALATO?

In questo articolo parliamo delle cure errate che un bonsaista può dare al proprio bonsai, errori comuni che possono far ammalare la piccola piantina.

Se notiamo che qualcosa non va, verifichiamo preliminarmente alcuni aspetti:

  • La posizione del bonsai: possono essere la causa di debilitazione la troppa ombra o il troppo sole diretto; temperature troppo basse o troppo alte sono ugualmente dannose per alcune specie
  • L’annaffiatura: troppa acqua può far marcire le radici o portare alle malattie descritte sotto; poca acqua può farle seccare.
  • La concimazione: troppo concime può far ammalare la pianta, al contrario l’assenza di una concimazione può debilitarla
  • Il rinvaso: l’assenza per molti anni di un rinvaso può debilitare e soffocare le radici, al contrario un rinvaso fatto troppo di frequente o troppo invasivo potrà essere letale
  • La stagione (soprattutto per i bonsaisti meno esperti): in funzione della nostra latitudine/altitudine, ricordiamoci che alcune caducifoglie iniziano a perdere le foglie già in ottobre, altre invece le tengono fino a dicembre, quindi non allarmiamoci per la caduta delle foglie del nostro bonsai da esterno, ma osserviamo cosa accade in natura. I pini, sempre in autunno, perdono una parte degli aghi vecchi. In primavera invece: alcuni bonsai emetteranno i germogli a fine febbraio, altri ad aprile. Inoltre il colore del fogliame dei sempreverdi cambierà con la stagione, più rossiccio o verde acqua con il gelo, verde brillante in primavera.

Teniamo a mente tutti questi aspetti e correggiamo di conseguenza le cure che apporteremo al nostro bonsai: può essere che così facendo il problema si risolva in breve tempo.

Vediamo nel dettaglio le principali cure errate, le loro conseguenze e come rimediarvi.

TROPPA OMBRA. Ingialliscono e cadono alcune foglie concentrate all’interno della chioma. E’ abbastanza frequente per olmi, zelkove, carpini, pyracantha ovvero piante che puntano tutte le loro energie sull’estensione dei rami alla ricerca della luce e sacrificano le foglie più piccole ed interne che rimangono coperte dalle altre; oppure è frequente per bonsai da interno che teniamo in casa lontani dalla luce, da una finestra ad esempio. Cosa fare? Spostiamo il bonsai più alla luce ed il problema si risolverà da solo (ma abituiamolo gradatamente al sole, se lo colpisse).

TROPPO SOLE DIRETTO. Presenza di chiazze secche marroni al centro o in punta di foglie che non cadono. E’ frequente negli aceri, oppure su bonsai (come quelli da interno) che spostiamo improvvisamente dall’ombra al sole. Cosa fare?  Spostare all’ombra le piante colpite e poi eventualmente abituiamole gradatamente al sole.

TROPPA ACQUA E CONSEGUENTE MARCIUME RADICALE. Vediamo le foglie che iniziano a macchiarsi di marrone in punta, poi si afflosciano o cadono… Diamo troppa acqua al nostro bonsai (cioè non attendiamo che il terreno si asciughi prima di annaffiare, oppure lasciamo sempre un sottovaso pieno d’acqua nel quale “naviga” il vaso bonsai): così facendo finiremo con asfissiare le radici, favorendo il marciume radicale. Cosa fare? Dobbiamo eliminare il sottovaso, nonché annaffiare solo quando il terreno è completamente asciutto. Evitiamo di nebulizzare. Solo in casi estremi, proviamo a nebulizzare con un prodotto anticrittogamico.

COLPO DI SECCO E CONSEGUENTE MARCIUME RADICALE. Ci siamo dimenticati di bagnare il nostro bonsai… oppure un vento secco improvviso ha asciugato inaspettatamente la terra… ed ora le foglie sono flosce, nei casi più gravi cascano. Speriamo di essere ancora in tempo! Cosa fare? La pianta avrà chiuso i pori delle foglie per evitare di far evaporare via quella poca acqua rimasta nel fusto, quindi dobbiamo segnalare che “sta piovendo” bagnando il terreno, ma senza esagerare, anche meno di come faremmo con una innaffiatura normale, perché molte radici ormai saranno morte (asfissiate) e troppa acqua potrebbe provocare il marciume radicale, uccidendo completamente il nostro bonsai. Poi nebulizziamo la chioma. Teniamo il bonsai all’ombra, lontano dal vento, ed innaffiamolo solo quando il terreno sarà di nuovo asciutto, altrimenti con eccessive innaffiature provocheremo il marciume radicale. Si può provare anche a tenere il bonsai protetto in un sacchetto di plastica trasparente, finché non ci sembrerà che si riprenda con nuovi germogli: l’umidità nel sacchetto aiuterà la ripresa (metodo molto efficace con i bonsai da interno). Solo in casi estremi, se i nuovi germogli risulteranno malati, proviamo a nebulizzare con un prodotto anticrittogamico.

CLOROSI FERRICA. Le foglie presentano un ingiallimento sullo sfondo con evidenti venature verdi. La clorosi si presenta quando il terreno è ormai povero di nutrimenti, poco acido e carico di calcare. Colpisce soprattutto le specie che amano i terreni acidi, come azalee e camelie, ma anche tante altre caducifoglie e sempreverdi. Ciò può essere dovuto al fatto che abbiamo bagnato più del dovuto ed utilizzato acqua dell’acquedotto ricca di calcare e cloro. Probabilmente non rinvasiamo la pianta da molti anni (la terra ormai è esausta e compatta). Cosa fare? Innanzitutto cerchiamo di bagnare il bonsai al mattino e solo quando il terreno è completamente asciutto. E’ possibile intervenire concimando con microelementi di origine organica (fra cui il ferro chelato) e concime organico a lenta cessione (assolutamente non chimico). Per prevenire il problema proviamo a raccogliere ed usare acqua piovana; oppure lasciamo l’acqua del rubinetto almeno 24 ore a decantare in un annaffiatoio. Si consiglia infine di rinvasare la pianta appena il periodo lo consente (primavera o inizio autunno).

PRESENZA DI PARASSITI. Se la pianta è debilitata, cerchiamo se ci sono parassiti nei posti più nascosti del fogliame, soprattutto sulla pagina inferiore delle foglie e sui rami interni, perché va prima eliminata la causa del problema, piuttosto che azzardare una cura a caso. Cosa fare? In presenza di parassiti operiamo ogni giorno un lavaggio a doccia della chioma (sopra e soprattutto sulla pagina inferiore delle foglie, oltre che sul tronco) ed eliminiamo gli insetti che riusciamo a togliere a vista. Innaffiamo il terreno con una soluzione di microelementi per ridare vigore alla pianta ma non concimiamo perché l’azoto stimola i nuovi germogli che sono molto apprezzati dai parassiti. Possiamo inserire nel terreno delle pastiglie di insetticida sistemico (spezzandole a metà, per non esagerare) e nei casi più gravi procederemo anche a spruzzare su tronco, rami e foglie (soprattutto nella pagina inferiore) un insetticida specifico contro l’insetto indesiderato, normalmente a metà della dose suggerita in etichetta, preferibilmente alla sera.

MALATTIE FUNGINE. Il bonsai presenta foglie malate: in genere sono la conseguenza delle nostre cure errate o del morso di un parassita… Cosa fare? In presenza di malattia fungina sospendiamo docce e nebulizzazioni della chioma (i funghi proliferano con l’umidità), innaffiamo al mattino e solo quando il terreno è asciutto, favoriamo un ambiente secco, soleggiato e ventilato, eliminiamo le foglie maggiormente colpite, non concimiamo ma uniamo microelementi all’acqua dell’innaffiatura per ridare vigore. Nei casi più gravi si potrà procedere anche a nebulizzare tronco, rami e foglie con un prodotto anticrittogamico ad amplio spettro, normalmente a metà della dose suggerita in etichetta. L’operazione va compiuta in assenza di vento e di precipitazioni che potrebbero invalidare il risultato, preferibilmente al mattino.

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